29 junio, 2006

Amigos (3)

L'amico che dorme

Che diremo stanotte all'amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guarderemo l'amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.
La notte avrà il volto
dell'antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un'anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.

Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell'ansia dell'alba,
che verrà d'improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L'inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesso.

Cesare Pavese


Joanne Leonard - Sleeping man

El amigo que duerme

¿Qué le diremos esta noche al amigo que duerme?
La palabra más tenue nos trepa a los labios
desde la pena más atroz. Miraremos al amigo,
sus inútiles labios que no dicen nada,
hablaremos en voz baja.
La noche tendrá el rostro
del antiguo dolor, que resurge cada tarde,
vivo e impasible. El silencio remoto
sufrirá como un alma, mudo, en lo oscuro.
Hablaremos a la noche que respira en voz baja.

Oiremos cómo gotean los instantes en lo oscuro,
más allá de las cosas, en el ansia del alba,
que llegará súbitamente tallando las cosas
contra el muerto silencio. La luz inútil
revelará el rostro absorto del día. Los instantes
callarán. Y las cosas hablarán en voz baja.

Cesare Pavese

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